curiosità stroriche padovane  1°

Chiesa e Complesso San Francesco Grande
(di Alessandra Griguolo)
M. Pantarotto, La biblioteca manoscritta del convento di San Francesco Grande
Per motivi di conservazione e valorizzazione, il fondo manoscritto del Convento di S. Francesco Grande di Padova nel 2010, previo consenso della Direzione Beni Culturali della Regione Veneto, è stato trasferito presso la Biblioteca di San Francesco della Vigna di Venezia.

Le origini del convento di San Francesco Grande di Padova risalgono al primo quarto del Quattrocento; il convento assunse l'appellativo di "Grande" alla fine del secolo XVI quando venne ampliato. Al convento erano annessi la chiesa, l'oratorio della confraternita di Santa Maria della Carità e un ospedale di 2700 metri quadrati. Fondato da Baldo Bonafari e Sibilia da Cetto

La biblioteca del convento
Si forma nel secolo XV grazie alle donazioni in denaro e lasciti di libri di materie non solo religiose. In un documento del 1457, Antonia, vedova di Lorenzo Mazuto, ordina che tutti i suoi beni vengano spesi "in libris qui perpetuo stare cum catenis in libraria Sancti Francisci de observantia de Padua". Nella seconda metà del secolo XVI lo Studio del convento era rinomato in tutta la città; agli inizi del secolo XVII vi fu istituito l'Archivio della Provincia francescana.Nel 1634 il convento divenne Studio generale e illustri personalità ne accrebbero la fama; nel 1761 la cosiddetta biblioteca Carmeli, voluta dal padre Michelangelo Carmeli, raccoglieva 420 manoscritti e numerosi volumi a stampa.Alla morte di padre Carmeli nel 1766 seguì un periodo di decadenza per i frati minori di Padova, in cui la Repubblica di Venezia mise sotto controllo ogni attività del convento. Nel 1797 le truppe francesi allontanarono i frati occupando il convento trasformandolo in ospedale militare, saccheggiando e distruggendo quasi tutto l'archivio.

Ospedale di San Francesco
La prima pietra venne posata il 25 ottobre 1414, in un terreno dell'omonima via di fronte all'attuale chiesetta di Santa Margherita.
Nel corso del Quattrocento "Hospedal de san Franzescho de la Osservantia" e l'annesso omonimo convento si svilupparono fino ad occupare una vasta porzione del grande isolato triangolare delimitato a Nord dalla contrada di Pontecorvo (ora via San Francesco), a Ovest dal selciato del Santo (ora via del Santo) e a Sud-Est da via dei Vignali (ora via Galileo Galilei).Venne trascurata la prassi ormai consolidata di "confinare" le strutture destinate ad accogliere ammalati all'esterno della cinta muraria o, se all'interno, esclusivamente nelle immediate vicinanze delle porte cittadine, l'Ospitale venne creato per fornire un'assistenza prevalentemente sanitaria, a differenza delle numerose altre analoghe iniziative religiose e laiche che,al di là delle denominazioni e dei propositi, offrivano quasi esclusivamente una generica ospitalità ai bisognosi di tutto.L'ospedale, funzionò sino al 1798, fino a quando grazie al vescovo Niccolò Giustiniani, venne costruito il "nuovo", che prese il suo nome.

Chiesa di San Francesco Grande
La prima pietra fu posata il 25 ottobre 1416.Dopo la morte del Bonafari l'opera fu portata a compimento dalla moglie Sibilla che nel testamento del novembre 1421 chiedeva di essere sepolta nella nuova chiesa, probabilmente in fase di conclusione.L'edificio sorse a croce latina, in stile gotico, venne consacrato il 24 ottobre 1430.

Nella chiesa furono sepolti, oltre ai fondatori Baldo e Sibilla, numerosi personaggi illustri come il letterato Bartolomeo Cavalcanti, il medico e filosofo Pietro Roccabonella, l'arciprete di Barbarano Bartolomeo Sanvito, il giureconsulto e canonico del capitolo patavino Girolamo Negri, i medici Ermenegildo Pera e Nicolò da Rio ed ancora, Girolamo Cagnolo ed il fiorentino Antonio Berardi.Nella chiesa è pure sepolto Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers, ultimo duca di Mantova e il pittore Francesco Squarcione.

il complesso che un tempo ospitò l’Ospedale di San Francesco Grande è diventato ora il Museo di Storia della Medicina e della Salute, inaugurato venerdì 21 febbraio 2014


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